Secondo quanto dichiara l’Oms, è l’Africa il Paese più colpito dai casi di colera dall’inizio dell’anno: “Il rischio è globale”.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di rischio “molto elevato” a livello globale sulla possibilità di diffusione del colera. Ben 25 Paesi hanno segnalato numerosi casi dall’inizio del 2023: l’Africa è la regione più colpita, dove sono stati registrati 14 casi.
Emergenza colera
“Sulla base dell’elevato numero di focolai e della loro espansione geografica, nonché della mancanza di vaccini e di altre risorse”, l’Oms continua a valutare il rischio a livello globale come “molto elevato”.
Dall’ultimo rapporto, pubblicato il 6 luglio 2023 (e che riguarda i dati segnalati fino al 15 giugno), a metà maggio una nuova epidemia di colera è stata segnalata dall’India.
L’organizzazione spiega che “la capacità complessiva di rispondere alle molteplici e simultanee epidemie continua a essere messa a dura prova a causa della mancanza globale di risorse, comprese le carenze del vaccino e delle forniture per fronteggiare la diffusione, nonché del personale medico e sanitario pubblico, che sta fronteggiando molteplici epidemie simultanee e altre emergenze sanitarie”.
Il caso smentito a Lecce
Risale a questo fine luglio il caso di un 70enne ricoverato a Lecce, inizialmente per sintomi riconducibili alla malattia. Dopo aver analizzato un campione isolato di emocultura però, il Dipartimento di Malattie infettive dell’Iss, il caso è stato smentito.
Il ceppo batterico in esame “non appartiene ai sierotipi di Vibrio cholerae responsabili di colera”, avrebbe evidenziato l’Iss spiegando che si tratta di un batterio comune negli ambienti acquatici salmastri, che spesso non causa sintomi.
Si trattava di colera, invece, nel caso di un uomo a Cagliari, ricoverato il 9 luglio dopo aver mangiato dei frutti di mare.